Intrise le mani del profumo
di fiori di pesco.

Fra le dita, la sua terra,
quella in cui, da bambina, cadeva
rotolandosi nella spensieratezza.

Le orme lasciate erano quelle di un passato che la inseguivano
ed il sole tardava a riscaldarne la memoria
soggiaciuta al freddo inverno dei dolori.

Lasciava scorrere del terriccio,
quasi a volersi lavar da quelle immagini,
dopo averle tenute fra le dita
illudendosi di  gestirle.

Il vento fra i capelli
le sussurrava strade lontane
e lo scompigliarsi della chioma nera, dietro le sue spalle,
le indicava un percorso:

inesorabile, come gli attimi persi,
come i sorrisi spezzati e
l’innocenza distorta.

Finalmente fra le nuvole,
irruppe quel sole che attendeva,
freddo ancora ma di luce vera.

Un raggio le si poso’ su una ciocca
brillandola d’argento
e negli occhi, di nuovo,
una scintilla…

Valentino Federico

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